L’era della giacca e cravatta in ufficio si avvia ormai alla conclusione: a Wall Street, Jamie Dimon, Ceo di JP Morgan, ha deciso di concedere la massima libertà nell’abbigliamento ai suoi dipendenti.
Dimon, infatti, visitando la Silicon Valley, ha deciso di ispirarsi a loro, innanzitutto per quel che riguarda la rilassatezza nella scelta degli outfit.
I social network hanno notevolmente ridotto le distanze tra aziende e consumatori, pertanto l’obiettivo è diventato svecchiare il business tradizionale. Numerose infatti sono le realtà innovative e moderne, start up comprese, che stanno dominando il mercato.
Il via libera non vale per i manager, per tutti gli altri collaboratori, largo a polo, pantaloni casual, sandali e gioielli; ma senza esagerare: banditi sempre scollature, piercing e tatuaggi.
Questo perché i talenti più giovani, si trovano a loro agio con un abbigliamento informale e in un luogo di lavoro meno rigido.
Secondo un’indagine condotta da OfficeTeam (società che si occupa della selezione del personale), dei 300 senior manager intervistati, il 50% riscontra che i dipendenti indossano meno abiti formali rispetto a cinque anni fa.
Per la maggioranza dei manager, tuttavia, una delle peggiori abitudini dei lavoratori è proprio quella di vestire in modo eccessivamente informale in ufficio, lasciarsi la barba incolta e mettere accessori troppo evidenti.
Resta il fatto che, alcuni settori,sono più formali rispetto ad altri e che un codice di abbigliamento casual non vuol dire che va bene tutto.
L’immagine di sé si riflette sempre sul proprio business.